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9a SETTIMANA MONDIALE della Diffusione in Rete Internet nel MONDO de

" i Quattro VANGELI " della CHIESA CATTOLICA , Matteo, Marco, Luca, Giovanni, testi a lettura affiancata scarica i file cliccando sopra Italiano-Latino Italiano-Inglese Italiano-Spagnolo

L'ARGOMENTO DI OGGI

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dai GIORNALI di OGGI

"Regali e festini in cambio di appalti"

I pm spiegano il "sistema Tarantini"

"Gianpi" e la cocaina agli amici.

Corruzione per il nipote di Matarrese

Dal nostro inviato Fiorenza Sarzanini

BARI — Ai primari e ai direttori delle Asl che dovevano acquistare i prodotti della sua azienda avrebbe versato mazzette, ma anche costosi regali. Pagava lui i viaggi a Cuba, le vacanze a Riccione e a New York, auto di grossa cilindrata, buoni benzina, cene per decine di ospiti.

Il "tesoretto" del padre di Noemi

24 concussioni, tutte in prescrizione

Il processo a Elio Letizia è rimasto fermo per molti anni in tribunale

Il caso. Napoli, i fatti risalenti a Tangentopoli: soldi per le licenze

Il Comune gli contestava il danno d'immagine. "Sono sollevato"

2009-07-08

Ingegneria Impianti Industriali

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Dalessandro Giacomo

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L'ARGOMENTO DI OGGI

 

CORRIERE della SERA

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2009-07-08

"Regali e festini in cambio di appalti"

I pm spiegano il "sistema Tarantini"

"Gianpi" e la cocaina agli amici. Corruzione per il nipote di Matarrese

Dal nostro inviato Fiorenza Sarzanini

BARI — Ai primari e ai direttori delle Asl che dovevano acquistare i prodotti della sua azienda avrebbe versato mazzette, ma anche costosi regali. Pagava lui i viaggi a Cuba, le vacanze a Riccione e a New York, auto di grossa cilindrata, buoni benzina, cene per decine di ospiti. Si occupava di fare pressioni sui politici per favorirli nelle nomine e negli incarichi. E quando organizzava le feste per gli amici più intimi nella sua villa di Giovinazzo, la cocaina non sarebbe mai mancata. Eccolo il "sistema Tarantini" svelato dalla procura di Bari.Il pubblico ministero Roberto Rossi chiude il primo filone di indagine sulla Tecnohospital e accusa Gianpaolo Tarantini, 35 anni, di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione insieme a suo fratello Claudio e a Salvatore Greco, il politico del Pdl soprannominato Tato, nipote di Antonio Matarrese e coordinatore della campagna elettorale di Raffaele Fitto con la lista "La Puglia prima di tutto".

Tarantini al ristorante con amici (Olycom)

Tarantini al ristorante con amici (Olycom)

La rete che porta a Patrizia - L'imprenditore accusato di induzione alla prostituzione per aver portato ragazze a pagamento nelle residenze di Silvio Berlusconi deve rispondere anche di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. Le carte processuali che riguardano la sua attività dal 2001 al 2006, svelano la rete dei suoi contatti per procurarsi la polvere bianca, gli ordinativi di dosi fatti al telefono, la lista degli ospiti. Tra i nomi citati c'è quello di Massimo Verdoscia. È Max, l'uomo che presentò a Tarantini Patrizia D'Addario, la donna di 42 anni che ha raccontato di aver preso mille euro per partecipare a una serata organizzata a palazzo Grazioli a metà ottobre scorso e di essere tornata quindici giorni dopo per trascorrere la notte con il presidente del Consiglio. Di quell'incontro intimo, avvenuto mentre era in corso l'elezione di Barack Obama, ha conservato le registrazioni che ha poi consegnato alla magistratura. E per dimostrare di esserci stata si è anche ripresa con il telefonino in bagno e nella camera da letto. Anche il nome di Tato Greco è legato a quello di Patrizia: fu proprio lui a candidarla nella lista di Fitto per il comune di Bari. Inizialmente ha negato addirittura di conoscerla, ma è stato smentito da un sms di auguri che le inviò lo scorso Natale, ben prima che la vicenda venisse scoperta dai pubblici ministeri.

Affari e mazzette: il socio occulto - Negli atti depositati ieri Greco viene definito "socio occulto della Global System Hospital", società che fa capo ai fratelli Tarantini. Scrive il pubblico ministero nel capo di imputazione:"I tre sono associati, operando congiuntamente e allo stesso fine anche se con relativa autonomia ma con un comune collegamento reso evidente dal medesimo modus operandi sul territorio regionale, quali promotori fra loro e con altre persone al fine di realizzare rilevanti illeciti profitti mediante la commissione di un numero indefinito di reati contro la pubblica amministrazione, in particolare mediante condotte illecite a danno del servizio sanitario nazionale, il turbamento della libertà degli incanti, la falsificazione di provvedimenti amministrativi ovvero a mezzo di atti corruttivi diretti a pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio". Un sistema che — questa è la tesi della Procura — Tarantini avrebbe continuato a utilizzare anche dall'estate del 2008, quando divenne assiduo frequentatore di Silvio Berlusconi. Secondo l'ipotesi accusatoria l'imprenditore ingaggiava ragazze da portare nelle residenze del premier per ottenere vantaggi economici e per questo gli viene contestato il reato di induzione e favoreggiamento della prostituzione. Oltre a Patrizia, altre donne hanno già confermato ai pubblici ministeri di aver preso soldi per andare a Palazzo Grazioli e Villa Certosa, ma in alcune telefonate intercettate si parlerebbe anche di serate nella residenza di Arcore.

L'incarico per la Nazionale - Con i medici e i dirigenti delle Asl Tarantini sapeva essere convincente quando si trattava di piazzare protesi e altri articoli sanitari. E infatti loro giustificavano gli ordinativi effettuati con procedura d'urgenza grazie a una formula standard: "Si tratta di prodotti unici, insostituibili ed infungibili". Sono venti i professori che adesso dovranno difendersi dall'accusa di averlo fatto in cambio di mazzette. La maggior parte ha ottenuto soldi e regali, qualcuno ha preferito invece una raccomandazione. È il caso di Vincenzo Petruzzi, che nel 2003 era direttore sanitario della ex Ausl Bari5. L'uomo è accusato di aver "compiuti atti contrari ai suoi doveri accettando la promessa rivoltagli da Salvatore Greco circa il suo personale interessamento presso i vertici della Lega Calcio, sotteso a farlo tornare a ricoprire un ruolo di caratura internazionale, mondiale, presso la sede di Coverciano, visto che il Petruzzi ha fatto parte dello staff medico della Nazionale di Calcio".

Telefonate e cocaina - Sono state le conversazioni intercettate a rivelare i contatti di Tarantini con una rete fidata di spacciatori, ora finiti con lui nell'inchiesta. Sono una ventina le feste che avrebbe organizzato tra il 2002 e il 2003 dopo acquistate la cocaina e in due casi avrebbe provveduto a farla recapitare a casa ai suoi amici. "Bartolomeo Rossini — è scritto nel capo di imputazione — deteneva e spacciava cocaina a Gianpaolo Tarantini il quale, oltre a consumarla in proprio, la cedeva gratuitamente ad altri in occasione di incontri conviviali che organizzava nella sua villa di Giovinazzo o presso la Masseria Torre Coccaro, ai quali partecipava tra gli altri la sua compagna Angela De Venuto e, almeno in due occasioni, Verdoscia con sua moglie".

Fiorenza Sarzanini

08 luglio 2009

 

 

 

 

 

REPUBBLICA

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2009-07-09

Feste e cocaina nelle telefonate dell'inchiesta di Bari

Nel 2002 l'uomo d'affari fu intercettato a lungo dai carabinieri

"Andiamo da Gianpaolo a sniffare"

ecco le intercettazioni di Tarantini

di GABRIELLA DE MATTEIS

"Andiamo da Gianpaolo a sniffare" ecco le intercettazioni di Tarantini

Gianpaolo Tarantini

BARI - "Avevo un po' di polvere soltanto !... mi era rimasto qualche granulino". E' il 4 ottobre 2002. Gianpaolo Tarantini parla con la moglie. Ed il riferimento per i carabinieri della sezione di pg è chiaro: è alla cocaina che l'imprenditore barese aveva cominciato a cedere ad amici e conoscenti, ospiti delle sue feste a Giovinazzo. L'inchiesta del pm Roberto Rossi, giunta a conclusione, inchioda Tarantini, il giovane uomo d'affari che corrompeva medici e primari e che, sei anni più tardi, conoscerà il premier Silvio Berlusconi dal quale accompagnerà la escort Patrizia D'Addario. Il fascicolo (sfociato in 23 avvisi di conclusione delle indagini) racconta di un vortice di mazzette e di un giro di cocaina. Svela i nomi e le abitudini dei salotti buoni della città.

In albergo a Milano

E' il 28 febbraio 2002. Gianpaolo Tarantini è in una stanza d'albergo a Milano con un amico, M., 33 anni, figlio di un imprenditore del settore della sanità.

Tarantini: "... da un po' che pip...".

M.: "Non pippavo".

T.: "E te la lascio io un grammo ! (tossisce) Ora ne abbiamo tre, oh! Io mi sono fatto cinque o sei piste ! Vedi, quello tuo... qua, sta già condito prima !".

M.: "E mi sembra strana !".

T.: "Sto schizzato io! No, è buona ! Perché io sono... sto schizzato a finire".

Scalare le montagne russe

Nel suo giro Tarantini era il punto di riferimento, "l'amico" capace di animare le serate, con la polvere bianca, molto spesso. Lo testimonia una conversazione, intercettata il 22 settembre 2002. L'imprenditore barese parla con un amico.

E. :" Senti carino, dove sei ?".

T.: "Vieni alla villa, vieni, che ti faccio scalare le montagne russe !".

E.: "Senti carino, dove sei ?".

T.: "Vieni alla villa che ti faccio scalare le montagne russe !".

E.: "Alla villa, dove stai ? dove stai?...".

T.: "... Vieni a Riva del Sole...".

E.: "No, ti veniamo a prendere...".

T.: "... con chi state ?".

E.: "eh, il macello, siamo assai! Andiamo... da Gianpaolo a "pippare"? Eh? Tutti ?".

Organizzare un macello

Il giorno successivo Tarantini riceve una telefonata da M, che dice di aver saputo in giro che "sta organizzando il macello per domani". Il riferimento è ad una festa della quale l'imprenditore parla al telefono con la moglie (N). Un festa nel corso della quale, sostiene l'accusa, avrebbe dovuto far uso di cocaina. La conversazione è agli atti dell'inchiesta.

N. : "... Non lo so chi vuoi invitare tu !...".

T.: "No, volevo fare una "seratina", giusto per finire quella cosa là".

N. : "Molto ?".

T.: "Giusto per finire quella cosa là".

N. : "Si, amò, domani... magari...".

T.: "Sì, ma non voglio in cento persone, oh, che i cristiani parlano tutti assai !".

Portare "striscia la notizia"

Al telefono l'imprenditore barese era solito commentare la riuscita delle feste. Come accade il 30 settembre del 2002. Tarantini parla con M.

T.: "Comunque la cosa stupenda che ho fatto...".

M.: "Perché siete...".

T.: "... Allora, due cose erano da ridere... Una, sono stato a ridere ieri tutto quanto il giorno. Uno era quando stavate tutti in coda, io seduto vicino al tavolinetto".

M.: "Eh!".

T.: "... (ridendo) E c'era la coda proprio! (ride)... Tutti ansiosi stavate e poi mi sono fatto quello grosso sul tavolo lungo!".

M.: "Ah! (ride) Maledetto a te, oh!".

Gli ospiti, ricostruiscono i carabinieri, venivano selezionati anche sulla base della loro propensione a consumare la droga. Lo dimostra la festa, organizzata per l'inaugurazione della villa a Giovinazzo. Emblematica la conversazione intercettata il 1 febbraio del 2003.

M.: "Se non porti "striscia la notizia" io non vengo".

T.: "Mò ti dico gli invitati, così capisci chi è stà striscia la notizia...".

(9 luglio 2009)

 

 

 

 

Il caso. Napoli, i fatti risalenti a Tangentopoli: soldi per le licenze

Il Comune gli contestava il danno d'immagine. "Sono sollevato"

Il "tesoretto" del padre di Noemi

24 concussioni, tutte in prescrizione

Il processo a Elio Letizia è rimasto fermo per molti anni in tribunale

di CONCHITA SANNINO

Il "tesoretto" del padre di Noemi 24 concussioni, tutte in prescrizione

Elio Letizia e la figlia Noemi

NAPOLI - La giustizia lo aveva messo sotto accusa per un "tesoretto" di oltre mezzo miliardo di vecchie lire, accumulato con presunte tangenti, tutte intascate da imprenditori e commercianti, nei primi anni Novanta, come braccio destro dell'allora direttore dell'Annona di Napoli. Ventiquattro episodi di concussione, mazzette imposte per la concessione di licenze a mega-ristoranti, boutique e pure agli ambulanti, diceva l'accusa. Ma da ventiquattro ore è tutto cancellato. Un colpo di spugna su anni di indagini. Come aveva anticipato Repubblica un mese fa, è il bluff di un fascicolo "dimenticato" per anni a regalare, ieri, una sentenza di prescrizione all'indagato Benedetto Letizia detto Elio. È il padre di Noemi, la diciottenne intorno alla quale è esploso il caso Berlusconi. Dopo la partecipazione del premier alla festa di compleanno della bionda ragazza che lo chiamava "papi", sono seguite le rivelazioni sulle visite a Roma e a Villa Certosa di Noemi ancora adolescente, e la richiesta di divorzio di Veronica Lario.

La giustizia formato Letizia, è la battuta che gira nelle ultime ore a Palazzo di giustizia. Ironia che va a braccetto con l'apprensione di alcuni. Il presidente del Tribunale, Carlo Alemi, che aveva già disposto un'inchiesta amministrativa, ha infatti rilevato "omissioni" e "iniziative gravi" nella gestione anomala di quel fascicolo e in particolare in alcuni uffici. Le responsabilità potrebbero investire qualche magistrato e qualche cancelliere, al punto che Alemi ha inviato gli atti alla Procura di Napoli (che le trasferirà per competenza a Roma) e all'Ufficio ispezioni del Ministero di Grazia e Giustizia.

Nell'udienza preliminare condotta ieri dal giudice Stefano Risolo, in cui sono stati dichiarati prescritti tutti e 24 i capi di imputazione per Letizia, il Comune di Napoli si è costituito parte civile attraverso l'avvocato Giuseppe Dardo, che sottolinea "il danno di immagine per effetto della risonanza attribuita dagli organi di informazione locale e nazionale. Ma l'istanza non avrà alcun effetto.

Intanto Elio Letizia, raggiunto ieri da Repubblica, si dice "sollevato" ma non intende entrare nel merito. "Non voglio dire niente: di questa cosa si è sempre occupato il mio avvocato". Letizia preferisce pensare alle vacanze. "Ma non si è parlato troppo di noi? Ora abbassiamo i toni, ci sono le vacanze". Nessun saluto o commento è arrivato da papi, gli chiediamo? "Dal presidente?". Lei però lo chiamava Silvio. "Ma ha tanto da fare. E' un po' che non ci sentiamo, succede anche tra amici, in famiglia".

(9 luglio 2009)

L'UNITA'

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2009-07-08

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

il SOLE 24 ORE

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2009-07-08

Produzione industriale tedesca

cresce a sorpresa del 3,7%

8 luglio 2009

Nel primo trimestre 2009 crolla il Pil di Eurolandia

Comunicato Eurostat

 

In Germania l'indice della produzione industriale ha registrato a maggio un incremento del 3,7%, dopo un calo del 2,6% ad aprile (il dato è stato rivisto al ribasso da un -1,9% preliminare). Lo rende noto il ministero dell'Economia. Il balzo mensile di maggio è il più elevato da agosto 1993 e ha superato le attese degli economisti, che avevano stimato una crescita dello 0,5%. Su base annua la produzione industriale é scesa del 17,9%. La produzione manifatturiera é salita del 5,1% mentre quella edilizia é scesa del 3,2%.

8 luglio 2009

 

 

 

 

Nel primo trimestre 2009

crolla il Pil di Eurolandia

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8 luglio 2009

Comunicato Eurostat

"Dai nostri archivi"

Deficit ai massimi dal 1999: nel primo trimestre è al 9,3%

Pil Eurozona, crollo record del 2,5% nel primo trimestre

Usa, Pil primo trimestre -5,7%. Revisione peggiore delle attese

Russia: Pil in picchiata, -9,5% nel primo trimestre

Ue, nel quarto trimestre 2008Pil in calo dell'1,5%

Il Pil di Eurolandia nel primo trimestre del 2009 è crollato del 2,5% rispetto al trimestre precedente. Lo rende noto Eurostat, l'ufficio europeo di statistica, che nella sua seconda stima conferma così le precedenti. Si tratta del calo più marcato dalla nascita dell'euro. Nell'Unione europea il calo è stato invece del 2,4%.

Su base annua, rispetto al primo trimestre 2008, il Pil del primo trimestre è crollato del 4,9% nella zona dell'euro e del 4,7% nell'Ue. Nel quarto trimestre 2008 il tasso di crescita era stato -1,8% in entrambe le zone. Il dato peggiore nella zona euro resta quello della Germania (3,8%), seguita da Olanda (-2,8%) e da Italia e Austria (-2,6%). Ma tutti gli Stati membri hanno avuto un segno negativo, tranne Polonia e Cipro.

8 luglio 2009

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AVVENIRE

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2009-03-13

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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